L’insostenibile pesantezza dell’essere
Il cinema spesso racconta storie di esseri umani alla deriva che galleggiano inerti nel mare magnum delle proprie esistenze, invece “The Whale” di Darren Aronofsky interpretato da un Brendan Frazer da Oscar, racconta di un uomo che decide con determinazione di inabissarsi, come una balena nell’oceano, nelle profondità del suo dolore.
Il film racconta la storia di Charlie, un professore universitario gravemente obeso, che è perseguitato dal senso di colpa e dal peso del dolore per un lutto subito. Otto anni prima ha abbandonato la moglie e la figlia piccola a causa di un suo giovane studente con il quale nascerà una profonda storia d’amore. Quando il suo compagno però si suicida a causa del ripudio del proprio padre, Charlie cade in un abisso di disperazione e inizia a mangiare compulsivamente.
Il comportamento di Charlie da quel momento è guidato dal senso di colpa e dal desiderio di autodistruzione in seguito alla perdita del suo partner, per il quale aveva lasciato la sua famiglia. In termini psichici il senso di colpa può nascere anche quando un individuo viola le sue norme morali interiorizzate, portando a un conflitto tra i suoi desideri e i suoi principi etici.
Nel caso del protagonista, il suo senso di colpa è probabilmente radicato nella decisione di lasciare la famiglia e la figlia, una scelta che ha violato il suo senso del dovere e di responsabilità come padre e marito. Questo senso di colpa è così opprimente che si sente costretto a punirsi mangiando in modo compulsivo, cosa che a sua volta lo porta a trasformarsi fisicamente in un’enorme balena.
La trasformazione in balena può essere considerata in una prospettiva simbolica come una manifestazione del desiderio del protagonista di ritirarsi dal mondo e di fuggire dal senso di colpa. Scendendo nelle profondità dell’inconscio, riesce a evitare di affrontare la dolorosa realtà della sua situazione e le conseguenze delle sue azioni.
La rappresentazione della balena che sprofonda nell’abisso senza poter riemergere può essere vista anche come una metafora dell’intrappolamento del protagonista nella propria psiche, divorata dal vuoto per la perdita e dal peso della colpa nei confronti della figlia, così come lui divora avidamente gli alimenti. Il suo comportamento autodistruttivo lo ha portato a un punto di non ritorno, dove non è in grado di sfuggire all’abisso della sua colpa e della sua vergogna. Il suo comportamento alimentare può essere considerato come un tentativo di affrontare il dolore emotivo addormentandosi, oltre che come una forma di autopunizione per i suoi fallimenti ed errori commessi.
La balena, metafora del protagonista stesso che affonda nelle acque profonde del nulla per sfuggire al suo dolore, può essere vista come una rappresentazione del suo desiderio di ritirarsi dal mondo e di disconnettersi dalle sue emozioni. Tuttavia, il rientro della figlia nella sua vita funge da catalizzatore per il suo risveglio e per il desiderio di riconnettersi con le sue emozioni, tornando a interagire con il mondo.
Un altro tema importante osservabile in The Whale è il fallimento della figura paterna. La storia esplora il modo in cui Charlie, il protagonista, abbandona la moglie e la figlia, tanto da poter pensare che lo spazio occupato dal suo corpo enorme faccia da contraltare allo spazio vuoto creato dalla sua assenza come padre nella vita della figlia.
Inoltre, il tema del padre e della sua assenza è presente anche nel tragico suicidio del compagno di Charlie che è il risultato del rifiuto del padre di accettare la sua omosessualità. Questo evento sottolinea il danno psicologico inflitto agli individui dal rifiuto del loro vero Io da parte delle persone da cui desiderano essere amati e accettati, che in questo caso ha portato il compagno di Charlie alla depressione e al suicidio.
In questo senso è possibile considerare The Whale come una esplorazione lucida, spietata e commovente della complessità delle relazioni familiari e gli effetti psicologici dei fallimenti dei padri, ma anche del desiderio di Charlie di compiere un’enorme sforzo per superare il peso insopportabile della sua esistenza e donare alla figlia un ultimo atto d’amore.